Caro visitatore

in questo sito troverai delle informazioni su chi sono e come opero ed in generale rispetto ad argomenti che riguardano la psicologia e i disturbi psicologici.

Grazie della visita!



mercoledì 13 aprile 2016

Quando si perde qualcuno

Il lutto è un’esperienza che fa parte della vita, legata alla perdita di qualcosa o qualcuno che ha fatto parte integrante della nostra esistenza, a cui eravamo legati affettivamente. Nella nostra cultura, centrata sull’efficienza, si è perso il riconoscimento sociale del periodo di lutto, con i sentimenti e i comportamenti ad esso associati, e così noi ci sentiamo spinti a dover superare in fretta un dolore che invece ha bisogno di un tempo e di uno spazio adeguato. Ad esempio l’usanza di vestirsi di nero per la persona in lutto le consentiva un riconoscimento sociale del periodo di sofferenza che stava vivendo e la possibilità di poter raccontare la propria perdita, elemento essenziale per una sana elaborazione.
Molti lutti inoltre non vengono proprio riconosciuti come tali e non gli viene dato un giusto valore, portando la persona che li vive a vergognarsi, sentirsi inadeguata e incompresa per ciò che prova (ad es. l’aborto, la perdita di una parte di sé dopo un trauma fisico, la morte di un animale domestico, la perdita del lavoro).
Dare e darsi il permesso di sentire il dolore e il tempo di attraversare il processo di cambiamento e separazione dall’oggetto o la persona perduta fanno parte di una sana elaborazione del lutto, che prevede il passaggio ed il superamento di diverse fasi.

L’elaborazione di un lutto infatti consente alla persona di ricostruire la relazione e il legame con l’oggetto perduto, piuttosto che lasciarlo andare, in quanto anche se la persona reale non c’è più, il legame con essa persiste.

lunedì 11 aprile 2016

Vibriamo

VIBRIAMO
Gruppo esperienziale di bioenergetica in espansione vitale
Ogni volta che incontriamo qualcuno noi comunichiamo qualcosa,non solo tramite le parole, ma raramente ci accorgiamo delle modalità che utilizziamo e dei difetti di comunicazione che interferiscono nelle nostre relazioni. Come comunichiamo? Cosa ci impedisce di entrare in autentico contatto con gli altri, e prima ancora con noi stessi?

Comunicare liberamente sentimenti e pensieri significa essere in ascolto e comprendere innanzitutto sé stessi, per poter entrare in relazione con l’altro in maniera onesta e leale, che non necessariamente significa condivisione, ma certamente vuole dire accettazione.

Vibriamo è un incontro esperienziale per attivare la nostra energia vitale attraverso esercizi di bioenergetica e meditazioni guidate

Domenica 8 maggio dalle ore 9.30 alle 18
Presso il Centro Yoga e Ayurveda Amrita
In Via dei Georgofili, 149
Zona ex fiera di Roma
Conduttrice del gruppo:                                                                                      
Dott.ssa Gabriella Ticca
Psicologa e Psicoterapeuta Analista Transazionale
specializzata in tecniche bioenergetiche in Espansione Vitale

Costo dell’incontro 50€
Info: 392 2428177  ticcagabriella@gmail.com                                                                                       


L’incontro è rivolto a chi vuole imparare a divenire più consapevole di come star bene e come ricercare il proprio benessere emotivo e psicologico. 

giovedì 7 aprile 2016

Il vuoto creativo




Oggi parlo di bambini e di come la nostra società, consumista e tesa alla produttività, influenzi la loro immaturità emotiva e iper-agitazione.
Al giorno d’oggi è molto comune trovare bambini molto svegli, intelligenti e allo stesso tempo irrequieti, che se passano un pomeriggio a casa chiedono ai genitori a cosa possono giocare, perché si annoiano, anche se hanno una stanza piena di giocattoli!
Il fatto è che oggi i bambini non sanno più cosa sia il “vuoto creativo”: hanno tutte le giornate organizzate e riempite dagli adulti, sono abituati ad avere tanti stimoli e a reagirvi prontamente e questo li rende vivaci e veloci intellettualmente. I problemi nascono quando devono gestire un tempo non organizzato, “vuoto”: si sentono a disagio, non tollerano la frustrazione di non sapere cosa fare, come impiegare il tempo, non sanno auto organizzarsi per giocare e chiedono aiuto all’adulto. E l’adulto spesso risponde al bambino proponendo un’altra nuova attività e lamentandosi che non sa giocare da solo, dimenticandosi i “noiosi” pomeriggi della sua infanzia, quando non c’erano così tanti giocattoli, niente videogames e poca televisione, ma il tempo si passava a inventare storie, a giocare a campana o a tirare la palla addosso a un muro, il tempo era lungo e vuoto, ma in realtà era pieno delle proprie capacità di giocare con niente.

Il tempo vuoto infatti ha una sua importanza, sia per i bambini di oggi che per gli adolescenti e gli adulti di domani: imparare a gestire i tempi morti, l’attesa, la noia innanzitutto stimola un processo creativo, la capacità di stare da soli e ascoltarsi, ascoltare il proprio corpo, i propri bisogni e i propri desideri e fare dei progetti, inventare sé stessi. Solo dando la possibilità ai bambini di elaborare le loro esperienze, soffermarvisi, assaporarle e ricordarle, gli permettiamo di vivere e godere degli stimoli che gli proponiamo e  poter poi ripartire per una nuova esperienza. E insegniamo inoltre ai futuri adolescenti che la vita è fatta di attese, non si può avere tutto e subito, ma per costruire il proprio futuro bisogna fare dei progetti, crearsi degli obiettivi, e perseguirli con impegno e…tempo!