Oggi parlo di
bambini e di come la nostra società, consumista e tesa alla produttività,
influenzi la loro immaturità emotiva e iper-agitazione.
Al giorno d’oggi è
molto comune trovare bambini molto svegli, intelligenti e allo stesso tempo
irrequieti, che se passano un pomeriggio a casa chiedono ai genitori a cosa
possono giocare, perché si annoiano, anche se hanno una stanza piena di
giocattoli!
Il fatto è che oggi i
bambini non sanno più cosa sia il “vuoto creativo”: hanno tutte le giornate
organizzate e riempite dagli adulti, sono abituati ad avere tanti stimoli e a
reagirvi prontamente e questo li rende vivaci e veloci intellettualmente. I
problemi nascono quando devono gestire un tempo non organizzato, “vuoto”: si
sentono a disagio, non tollerano la frustrazione di non sapere cosa fare, come
impiegare il tempo, non sanno auto organizzarsi per giocare e chiedono aiuto
all’adulto. E l’adulto spesso risponde al bambino proponendo un’altra nuova
attività e lamentandosi che non sa giocare da solo, dimenticandosi i “noiosi”
pomeriggi della sua infanzia, quando non c’erano così tanti giocattoli, niente
videogames e poca televisione, ma il tempo si passava a inventare storie, a
giocare a campana o a tirare la palla addosso a un muro, il tempo era lungo e
vuoto, ma in realtà era pieno delle proprie capacità di giocare con niente.
Il tempo vuoto infatti
ha una sua importanza, sia per i bambini di oggi che per gli adolescenti e gli
adulti di domani: imparare a gestire i tempi morti, l’attesa, la noia
innanzitutto stimola un processo creativo, la capacità di stare da soli e
ascoltarsi, ascoltare il proprio corpo, i propri bisogni e i propri desideri e
fare dei progetti, inventare sé stessi. Solo dando la possibilità ai bambini di
elaborare le loro esperienze, soffermarvisi, assaporarle e ricordarle, gli
permettiamo di vivere e godere degli stimoli che gli proponiamo e poter poi ripartire per una nuova esperienza.
E insegniamo inoltre ai futuri adolescenti che la vita è fatta di attese, non
si può avere tutto e subito, ma per costruire il proprio futuro bisogna fare
dei progetti, crearsi degli obiettivi, e perseguirli con impegno e…tempo!
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