“L’uomo
contemporaneo considera legittimo farsi aiutare a conoscere sé stesso soltanto
se si sente male. Oggi la malattia psichica è la sola occasione codificata per
ricevere un aiuto nella conoscenza di sé. Ed è aperta a pochi privilegiati: i
pazienti in psicoterapia. E’ come se per avere il diritto di conoscere il
funzionamento di una macchina e la sua direzione di marcia si debba aspettare
che si rompa” (P.Menghi).
Secondo la visione bioenergetica la mente crea i condizionamenti e il corpo ne è depositario, si cristallizzano nella sua costituzione, forma e movimento.
Corpo e mente lavorano insieme in un’unità indissolubile, ma non indifferenziata, si influenzano l'un l'altro, e per questo è necessario considerare la persona come un'entità psicosomatica.
La pratica
bioenergetica è utile per lasciar andare lo stress causato dagli eventi di vita
quotidiani e nella prevenzione dei disturbi psicosomatici.
Si tratta di una
serie di esercizi che hanno l’obiettivo di sciogliere le tensioni muscolari ed
emozionali, e portare le persone a sentire l’energia fluire più liberamente nel
corpo, essere più vitali e in grado di provare maggiore piacere nella loro vita.
Inoltre divenendo più consapevoli del proprio corpo e delle proprie
sensazioni ed emozioni stimoliamo i processi di autoregolazione emozionale e preveniamo l'eventualità di disturbi psicosomatici.
Ognuno di noi può assumersi la responsabilità e l’autonomia di partecipare consapevolmente alla propria vita, rendendo produttive anche le crisi che attraversa. Un ampliamento di coscienza implica il nostro intero rapporto con la realtà, la capacità di fare scelte, l’imparare a distinguere ciò che possiamo trasformare e ciò che possiamo solo accettare perché non è in nostro potere cambiarlo.
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