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mercoledì 13 aprile 2016

Quando si perde qualcuno

Il lutto è un’esperienza che fa parte della vita, legata alla perdita di qualcosa o qualcuno che ha fatto parte integrante della nostra esistenza, a cui eravamo legati affettivamente. Nella nostra cultura, centrata sull’efficienza, si è perso il riconoscimento sociale del periodo di lutto, con i sentimenti e i comportamenti ad esso associati, e così noi ci sentiamo spinti a dover superare in fretta un dolore che invece ha bisogno di un tempo e di uno spazio adeguato. Ad esempio l’usanza di vestirsi di nero per la persona in lutto le consentiva un riconoscimento sociale del periodo di sofferenza che stava vivendo e la possibilità di poter raccontare la propria perdita, elemento essenziale per una sana elaborazione.
Molti lutti inoltre non vengono proprio riconosciuti come tali e non gli viene dato un giusto valore, portando la persona che li vive a vergognarsi, sentirsi inadeguata e incompresa per ciò che prova (ad es. l’aborto, la perdita di una parte di sé dopo un trauma fisico, la morte di un animale domestico, la perdita del lavoro).
Dare e darsi il permesso di sentire il dolore e il tempo di attraversare il processo di cambiamento e separazione dall’oggetto o la persona perduta fanno parte di una sana elaborazione del lutto, che prevede il passaggio ed il superamento di diverse fasi.

L’elaborazione di un lutto infatti consente alla persona di ricostruire la relazione e il legame con l’oggetto perduto, piuttosto che lasciarlo andare, in quanto anche se la persona reale non c’è più, il legame con essa persiste.

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